
Dior
TOILE DE JOUY
La Toile de Jouy dei muri della prima boutique di Dior è rivisitata come in un atto di trasgressione in rapporto alla tradizione.
HISTORY
UNA TELA - RACCONTO
La tela di Jouy è un tessuto di cotone detto “indienne”, su cui sono rappresentati personaggi storici, scene pastorali o paesaggi. I disegni sono per lo più monocromi, rosso o viola, su uno sfondo color seppia, ma può essere declinata anche in altri colori quali rosa, blu, verde, grigio o beige.
Questo tipo di tessuto è stato creato nei laboratori della fabbrica fondata nel 1769 da Christophe Philippe Oberkampf nella città di Jouy-en-Josas (attualmente in Yvelines in Francia), luogo scelto per la presenza del fiume Bièvre e le sue qualità chimiche che favoriscono il lavaggio delle tele. La tecnica utilizzata per la stampa è stata, inizialmente, l'applicazione su tele di cotone pretrattate di tavole di legno incise e tinte.
Dieci anni dopo, Oberkampf introdusse la tecnica delle calcografia che sostituiva le tavole di legno con lastre di rame incise flessibili, che permettevano di disporle su fusti cilindrici e quindi di aumentare la produzione meccanizzandola. Diventava possibile eseguire maggiori dettagli, effetti di ombra e luce, aprendo la strada a motivi decorativi tratti da romanzi, leggende e storie attuali dell’epoca come la presa della Bastiglia o il primo viaggio in mongolfiera.




Uno stile senza tempo, dove l'eleganza della storia diventa protagonista delle nostre scene d'interni e della nostra vita.
TOILE DE JOUY
OF
Dior
First time
Nel 1947 Christian Dior decise di decorare il suo Atelier in Avenue Montaigne numero 30 con una riproduzione del tessuto Toile de jouy, battezzata Colifichets e realizzata dal decoratore Victor Grandpierre, sulla base dei consigli dell’artista Christian Berard.

REDESIGN
Alla Colifichet dell’antico Atelir Dior si ispira la collezione Cruise 2019 di Maria Grazia Chiuri. L’arazzo è rimodernato sostituendo le scene pastorali con illustrazioni di animali selvatici, più vicine all’immaginario occidentale contemporaneo. Tra scene bucoliche, prendono vita tigri, scimmie, leoni e serpenti. Ancora una volta una collezione di abiti, attraverso stampe decorative, diventa un elogio alla diversità delle specie animali che popolano la Terra.
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“Ho declinato in chiave moderna queste scene decorative e le ho rese più dinamiche e sorprendenti rappresentando animali selvatici ed esotici per l’immaginario occidentale, che rendono le mie tele quasi un atto di trasgressione surrealista in rapporto alla tradizione. Si scopre tutto ciò esclusivamente prestando grande attenzione oppure osservando da vicino il tessuto”, spiega la Direttrice Artistica Maria Grazia Chiuri.
DIOR MADE IN ITALY
Il risultato finale è frutto dello straordinario savoir faire francese della Maison, e non solo, anche italiano. Infatti gli elementi della borsa Dior Book Tote, dopo la fase del ricamo, sono controllati e assemblati da artigiani fiorentini, maestri dell’alta pelletteria italiana. Non a caso, l’etichetta interna della borsa recita Christian Dior Paris – Made in Italy.
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Grandi Maison come Dior, che hanno fatto la storia della moda, riconoscono alle maestranze italiane, capacità, passione, bravura, qualità del lavoro, rare e uniche, che come tali
vanno preservate e valorizzate.
